domenica 28 aprile 2013

GOVERNELLO

Eccolo lì il Governello, ovvero un governo di dubbia qualità confezionato in sterili brick. Tutti (larghe intese e maggioranza del paese) si aspettano che questa accozzaglia democrista-pdiellina a delinquere in forza alla mafia salvi il Paese. Credo che l'unica missione alla quale i "giovani" temerari ministri siano stati addestrati, sia quella di perpetuare la leadership dei loro partiti. Solo nei più sdolcinati e mielosi film di produzione holliwoodyana si erano visti baci ed abbracci tra nemici giurati ed una bandiera che sventola alta nel cielo azzurro e libero). Ma mi chiedo come si faccia ad abbracciare le stesse persone che hanno sputato merda contro i propri cari e conoscenti che hanno combattuto (e molti sono morti) contro i fascisti. Abbracciare quelli che il 25 aprile ed il I maggio volevano cancellarli in nome della produttività (forse manco il più becero repubblicano statunitense avrebbe osato pensarlo). Abbracciare persone che hanno osato paragonare la resistenza della lotta partigiana alla vigliaccheria criminale dei fascisti di Salò. Abbracciare persone che si scandalizzano tramite i loro giornali pieni di liquame livoroso se un giovane assassino viene liberato a fine pena dopo 22 anni di prigione, ma canta le lodi il Giorno della memoria di un feroce dittatore genocida e permette alla di lui progenie di perpetuare il suo nome all'interno delle istituzioni. Abbracciare persone che hanno sempre usato e continueranno ad usare le suddette istituzioni esclusivamente per i propri interessi personali, sia economici che giudiziari, circondandosi di malfattori, corrotti e corruttori degni del peggior bordello turco (ogni riferimento ai "massaggi particolari" a bertolaso dopo le risate degli pseudo imprenditori sul terremoto dell'Aquila - ce lo siamo scordato?) Abbracciare persone che se ne sono letteralmente sbatturi della sorte dell'Italia per vent'anni e sono bastati 10 mesi di interruzione del loro governo per fare ricadere la colpa su qualcun altro. Abbracciare persone che usano la loro potenza economica e i loro network televisivi ed editoriali per propagandare secondo il peggior stile goebbels milioni di falsità, rigurgitando e spandendo merda contro i propri nemici che non hanno la stessa potenza mediatica per potere rispondere e levare un po' di ragnatele dai cervelli degli italiani. Che differenza c'è allora tra il generale Petain del governo di vichy del '44 che abbracciò gli "alleati" nazisti e questo governo delle larghissime connivenze? Beh Petain fu condannato a morte dai francesi, questo governo invece sarà benedetto anche dal papa. Saluti PS: nel nostro inno c'è sempre stata una strofa quasi mai cantata che riflette bene la propensione del popolo italiano "Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi." Direi che nulla è cambiato anche con il "popolo" unito, rimaniamo derisi dal mondo...

martedì 11 dicembre 2012

Risiamo Ci

Lasciando riposare in pace il filosofo Campanella, ma mancandomi una citazione consona all'evento, non posso esimermi dal notare che l'accadimento ricorso due giorni fa ha dell'incredibile. Incredibile non nel senso semantico del termine, bensì come indicatore della bassissima propensione alla leadership della destra italiana (ma dovrei scrivere italiota). Davanti all'opportunità di svincolarsi finalmente dal gioco del borsello d'oro, la mermaglia cortigiana aveva cercato di rigurgitare una parvenza di libera iniziativa, ma non appena si è di nuovo svegliato il padrone, sono subito corsi a scodinzolare felici sotto la di lui tavola. In realtà la loro non è mai stata una vera corsa di liberazione; infatti non volevano credere che il padrone si fosse addormentato e solo i più coraggiosi si sono mossi con qualche passettino in avanti per poi essere giustamente bastonati per la loro impudenza. Purtroppo però la dura realtà è e rimane che ancora una volta noi tutti siamo sottoposti a questa gogna, derisi anche dai paesi che vangono e forse ingiustamente additati come terzo mondo da coloro che non vedono, avendo un prosciuttificio brianzolo spalmato sugli occhi. E allora iniziamo a chiamare martire un borioso ed inutile pseudogiornalista che diffama e spande merda a tutto spiano e che quando viene toccato ha il coraggio di volersi ergere a paladino della categoria. E' vivo il re, ma si sa il buffone non muore mai...