martedì 11 dicembre 2012

Risiamo Ci

Lasciando riposare in pace il filosofo Campanella, ma mancandomi una citazione consona all'evento, non posso esimermi dal notare che l'accadimento ricorso due giorni fa ha dell'incredibile. Incredibile non nel senso semantico del termine, bensì come indicatore della bassissima propensione alla leadership della destra italiana (ma dovrei scrivere italiota). Davanti all'opportunità di svincolarsi finalmente dal gioco del borsello d'oro, la mermaglia cortigiana aveva cercato di rigurgitare una parvenza di libera iniziativa, ma non appena si è di nuovo svegliato il padrone, sono subito corsi a scodinzolare felici sotto la di lui tavola. In realtà la loro non è mai stata una vera corsa di liberazione; infatti non volevano credere che il padrone si fosse addormentato e solo i più coraggiosi si sono mossi con qualche passettino in avanti per poi essere giustamente bastonati per la loro impudenza. Purtroppo però la dura realtà è e rimane che ancora una volta noi tutti siamo sottoposti a questa gogna, derisi anche dai paesi che vangono e forse ingiustamente additati come terzo mondo da coloro che non vedono, avendo un prosciuttificio brianzolo spalmato sugli occhi. E allora iniziamo a chiamare martire un borioso ed inutile pseudogiornalista che diffama e spande merda a tutto spiano e che quando viene toccato ha il coraggio di volersi ergere a paladino della categoria. E' vivo il re, ma si sa il buffone non muore mai...