lunedì 24 settembre 2007

Non c'è sarcasmo nel lunedì?


Non so spiegare la mia reazione alla sveglia del lunedì mattina. e' evidentemente ed assolutamente distinta da quella delle altre giornate, anche se l'orario è lo stesso. La sensazione è quella di dovere ricominciare da capo tutto il lavoro che si è fatto nella passata settimana con la consapevolezza che ciò che si è voluto rimandare venerdì pomeriggio te lo ritroverai lì, impassibile sulla scrivania, che ti guarda a mo' di scherno ed amicca alle passate decisioni. Cosa possiamo fare per convincerci che la giornata odierna è assolutamente uguale nella forma e nella sostanza a tutte le altre giornate? Non possiamo dunque distinguerla nè peggio nè meglio rispetto alle altre?

E' sicuramente uno dei principali luoghi comuni, ma a volte essi sono talmente radicati nelle nostre idee preconcette, che li assimiliamo come verità vere e non possiamo fare a meno di raccoglierle come tali.

La discussione è di per sè inequivocabilmente artificiosa e non ci dà nessun aiuto nel sopportare le durezze del lavoro che totalmente ci assillano.

martedì 18 settembre 2007

Ricordi di astenie estive




Non vi è dubbio che con l'avvicinarsi delle perturbazioni balcano-islandesi ormai si può chiudere definitivamente con la stagione ferragostiana e non solo perchè lo dice il calendario. L'unica cosa di questo appropinquarsi dell'autunno sono le reminescenze fancazzistiche dell'estate. Anche se in agosto sono stato sempre al lavoro, come italiano medio mi autoriconoscevo il diritto di fare un po' di meno rispetto alle altre stagioni. Questo fatto non ha assolutamente alcuna motivazione plausibile o sostenibile, senonché per la forte calura che disidrata e ci rende meno propensi al sollevamento di pesi o fardelli. Però chiuso in un ufficio dotato di climatizzazione la scusa non regge per nulla.

Che cosa ci dobbiamo inventare per far sì che il "rimorso" della nostra diminuita produttività non ci assalga?

Sicuramente procrastinare la stagione estiva fino a quando ci è possibile o almeno fino a che non scorgiamo nelle buie mattine dicembrine le precipitazioni nevose. A quel punto ci dovremo arrendere all'evidenza che proprio estate non è, ma almeno saremo riusciti ad arrivare molto a ridosso delle vacanze natalizie che, anche se passate al lavoro, rigiustificano ciò che è stato detto in precedenza.

Un bell'anello di moebius, non c'è che dire....

sabato 8 settembre 2007

Dove eravamo rimasti?

La difficoltà di continuare a scrivere tutti i santi giorni in eterni diari elettronici è data non già dal tempo che normalmente si perde a fare ciò, bensì dalla volontà di condividere pensieri e parole con una comunità virtuale completamente sconosciuta. Se ci si pensa bene non credo che nessuno dei nostri genitori vorrebbe conoscere cosa in realtà pensa di loro il beneamato figliolo, perchè la cosa sicuramente non sarebbe "gustosa". E' nella normalità delle situazione e delle cosa questa continua ricerca della sfida alla vecchia generazione procreatrice, ma non mi pare che possa così evidentemente essere esposta a tutto il mondo. I discorsi sulla necessità di aprirsi e di conoscersi interiormente vanno sicuramente bene per i talk show pomeridiani non per la realtà dei fatti. Chi vuole veramente conoscere tutto dei propri genitori? Credo nessuno lo voglia per il semplice fatto che resterebbero assai delusi da ciò che andrebbero a sapere, oppure al contrario sarebbero sicuramente messi davanti a ciò che hanno sempre pensato ma che speravano trattarsi solo di un illusione.
Meditate gente meditate...