martedì 18 settembre 2007

Ricordi di astenie estive




Non vi è dubbio che con l'avvicinarsi delle perturbazioni balcano-islandesi ormai si può chiudere definitivamente con la stagione ferragostiana e non solo perchè lo dice il calendario. L'unica cosa di questo appropinquarsi dell'autunno sono le reminescenze fancazzistiche dell'estate. Anche se in agosto sono stato sempre al lavoro, come italiano medio mi autoriconoscevo il diritto di fare un po' di meno rispetto alle altre stagioni. Questo fatto non ha assolutamente alcuna motivazione plausibile o sostenibile, senonché per la forte calura che disidrata e ci rende meno propensi al sollevamento di pesi o fardelli. Però chiuso in un ufficio dotato di climatizzazione la scusa non regge per nulla.

Che cosa ci dobbiamo inventare per far sì che il "rimorso" della nostra diminuita produttività non ci assalga?

Sicuramente procrastinare la stagione estiva fino a quando ci è possibile o almeno fino a che non scorgiamo nelle buie mattine dicembrine le precipitazioni nevose. A quel punto ci dovremo arrendere all'evidenza che proprio estate non è, ma almeno saremo riusciti ad arrivare molto a ridosso delle vacanze natalizie che, anche se passate al lavoro, rigiustificano ciò che è stato detto in precedenza.

Un bell'anello di moebius, non c'è che dire....

Nessun commento: