venerdì 30 ottobre 2009

Lettera al Professore


Chiar.mo Prof.
deve scusare la mia caparbietà nel cercare di comunicare con la S.V. per motivi che Ella potrà trovare non degni di nota, ma evidentemente la colpa è mia in quanto sono io che non ho ancora elaborato il fatto che il suo taglio netto col passato DEVE essere ASSOLUTO.
Del resto ci sono situazioni attualissime che vedono persone altolocate politicamente e famose rovinate da contatti umani di dubbia moralità, anche se uno scandalo annichilente ed umiliante per qualcuno (vedasi governatore del Lazio) si trasforma in realtà in dongiovannismo e maschia salubrità per altri (vedasi premier) da additare come spiritoso esempio di gaia gioventù, fautore di sorrisi e ammiccamenti con tanto di gomitino a latere per sottolineare che in fondo tutti vorrebbero essere come Lui (che ci dà che ci dà... parafrasando un antico motto tele-nazional-popolare degli anni '80 degli spassosissimi, nonché italianissimi Gigi & Andrea, apice di gaudente spirito aulico nazionale).
Ma allora è giusto utilizzare la volontà del popolo per governare una nazione come se fosse un'azienda del terzo mondo, da sfruttare fino all'osso e gettare non appena se ne intravede un'altra da spolpare. Anche il conosciutissimo e stimato cancelliere del Reich Millenario era stato eletto dal popolo e il popolo gli diede ampio consenso (forse più ampio del nostro attuale leader) per iniziare una politica detta di "soluzione finale". Quindi l'assioma che se ne deduce è che la politica di un governo che possieda la maggioranza del popolo è comunque giusta, indipendentemente da cosa essa produca.
Mi sto spingendo un po' troppo a destra forse? Ma nessuno dei cosiddetti leader di centro (la sinistra l'hanno lasciata nei loro vecchi armadi in cellula) ha mai controbattuto nulla a riguardo, anzi hanno sempre dovuto ammettere con la coda tra le gambe che Sì, è vero, il nostro lìder maximo ha la maggioranza degli Italiani, cercando di arrampicarsi sugli specchi del conflitto di interessi, della moralità, ecc. (quest'ultima forse è meglio non cavalcarla come caratteristica di diversità con la destra perchè tra il protetto di Prodi Sircana e il governatore del lazio non se ne esce con una coscienza immacolata).
Nella sua desolante tristezza è tutto umoristicamente ed ironicamente divertente: il centro-destra semper fidelis con Santa Romana Chiesa, fautore di battaglie per la Trinità DIO-PATRIA-FAMIGLIA trova sempre delle scusanti per le pecorelle smarrite del loro gregge che subito si ricompongono, si tolgono la polverina dal naso e si ricompattano nei ranghi. Il centro sinistra invece si auto contorce nei giudizi morali dei loro compagni; ma come? La derivazione laica sempre sbandierata come segnale di affrancamento dall'imposizione di una religione di Stato, si trasforma in giudizi moralistici che devastano i propri compagni e li addita come personaggi poco raccomandabili da esiliare seduta stante. E così mentre il buon figliol prodigo dell'UDC, on. Mele, rientra in toto nel suo rango, bacchettato benevolmente dai propri camerati e giustificato in primis dalla propria leadership, che si straccia le vesti individuando nella distanza siderale che Roma aveva con il paesello in cui aveva lasciato famiglia il povero onorevole, che in preda a nostalgia, aveva ben pensato di trombarsi due (dico due) mignotte (scusatemi ma per me le escort sono solo vecchie automobili ford) a base di cocaina party in un grande e costoso albergo.
Provo ad immaginare una situazione parallela nel centro sinistra: un onorevole convivente con una compagna (pertanto non unito in matrimonio secondo Santa romana chiesa) viene scoperto in una trattoria bolognese che si ingozza di tortellini e lambrusco accompagnato da una vecchia cantante di balera, con la quale intona vecchi canti popolari e comunisti. Il giorno dopo sarebbe costretto alle dimissioni, con tanto di autocritica e pubblica gogna.
Mi dispiace caro Professore se mi sto spingendo un po' troppo fuori dal seminato e magari la sto urtando con queste mie visionarie teorie (anzi meteorie) politiche.
Alla luce di queste dis(gustose) teorie non c'è che da stare allegri e allora ben vengano filosofi del calibro di Bossi, letterati che compongono capolavori legislativi come Maroni, infaticabili lavoratori che si spaccano la schiena per il bene del padr....pardon, della nazione, L'Italia finalmente si affrancherà dalla solita ed umiliante figura stereotipata di una nazione di Santi poeti e navigatori, finalmente saremo ricordati ai posteri millenari come nazione di mignotte, veline e trombatori. Al solo pensiero di avere vergato a macchina tali verità mi si rigano di pianto le gote, la felicità di una tale scoperta è esaltante, tanto quanto un autogol di Cannavaro alla finale dei mondiali all'ultimo minuto del secondo tempo supplementare. (Quanta prolissità, vero? Del resto oggi ho parole in svendita programmata, che tanto le vendo in nero e mica ci pago le tasse e alla fine dell'anno un bel viaggetto a Sharm e un bel SUV...In culo ai cassaintegrati! La prego di scusare questa mia volgarità, segnale di un basso retaggio natale).
Non Le chiedo di rispondere a questa mia (del resto non ha risposto alla precedente e non sarò io a fargliene una colpa). Capisco che la scomodità di una superficiale conoscenza con una persona come me possa creare qualche imbarazzo... Ma allora non sarò stato troppo caustico?
Se è così mi perdoni, semprechè le sia possibile, perchè non era mia intenzione
I miei più cari saluti

lunedì 26 ottobre 2009

Qualcosa che non c'è




Le primarie di ieri hanno determinato in me l'esatta consapevolezza che non aveva importanza chi vincesse dei tre personaggi della commedia all'italiana: il primo dice che se vince prende con sè gli altri due, il secondo che nominerò consiglieri i suoi "compagni avversari" il terzo non dice nulla 'chè tanto lo sa che perde e allora meglio tacere e preparare le valigie (chiaramente non per andarsene a seguito di una sconfitta, bensì per entrare nel "nuovo" dibattito programmatico che sarà la base di una rifondazione ... bla bla bla) E intanto QUELLO è ancora là a disfare l'Italia, che è pur sempre la nostra nazione, non ne avremmo un'altra penso e quindi forse è giunta l'ora di rimboccarsi le maniche e far capire a quella mandria di burattini che il loro tempo è finito, che il portafoglio del burattinaio prima o poi si svuoterà, fors'anche grazie ad eroi come il giudice impavido che anzichè essere chiamato "primula rossa" di aristocratica emeoria sarà ricordato come "calzino turchese" (e non azzurro perchè tale colore è diventato un monopolio di quel moloch nano col parrucchino gonfio di viagra e altre non ben precisate polveri magiche che lo fanno "lavorare" col suo fido per 24 ore al giorno). Solo così i politici che oggi hanno dichiarato un'affluenza gigantesca alle calde urne di autunno, potranno riabilitarsi agli occhi della storia che non li perdonerà mai se continueranno a non capire che la creazione di una destra antagonista e priva di bulletti col portafoglio rigonfio è una necessità democratica e non è democratico invece stare a starnazzare contro il leviatano di arcore senza però sforzarsi in tutti i modi democratici per mandarlo a casa, nel suo mausoleo progettato dal famoso scultore italiano. Meditate gente che questo è stato