martedì 21 ottobre 2008

Paralipomeni dell'immotilità


Purtroppo i miei problemi di salute mi costringono già da quaranta giorni a rimanere disteso con la gamba ingessata in scarico circolatorio. La cosa mi sta dando più problemi di quanto immaginassi, non tanto per il dolore, quello lo si controlla per fortuna con i farmaci quanto l'impossibilità di potere essere libero di fare quello che si vuole. Quante volte sul lavoro si è pensato, ma mi venisse una piccola malattia così mi riposo e non penso più a questo casino? Non so voi ma io qualche volta l'ho pensato. Ma ora che mi trovo mio malgrado ad essere qui immobilizzato a letto o sul divano mi rendo conto che non è veramente una cosa gradevole. Perché il riposo forzato non è vero riposo, la schiena scricchiola dopo che sei fermo da sette ore sempre supino, devi forzatamente rimanere in casa non puoi vedere nessuno anche perché ho scoperto che il "consiglio evangelico" visitare gli infermi non è poi così seguito dalla maggior parte della popolazione. Mi sono fatto l'idea che l'infermità, le condizioni di salute precarie generano imbarazzo nel visitatore e che quando passa a trovarti lo fa solo per togliersi ili pensiero e segnandolo in agenda tra le incombenze da fare come la spesa o sturare il cesso lo si procrastina il più a lungo possibile. In effetti c'è poco da dire anche se non è piacevole essere considerato come lo sfortunato di turno da compatire e "risollevare con le solite battutine scalda ambiente (come l'anidride carbonica di un estintore) del tipo Bene adesso puoi riposarti e leggerti tutti i libri o vedere tutti i film che vuoi. Devo dire che ci ho provato ma l'essere costretto a letto non mi incentiva a farlo. E' strana dunque la natura umana che sogna ed agogna riposo e tempo libero a scapito del lavoro e quando capita preferirebbe che tutto tornasse come prima...Saluti

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