venerdì 25 gennaio 2008

Non ne capisco di politica




Cade il governo...si rialza...cade di nuovo. Effettivamente non riesco più a pensare che questo modo di fare politica non sia altro che il solito tirare a campare alla napoletana (senza offesa per il popolo partenopeo). In tutti questi anni di centro, centro sinistra, centro destra, centro centro, veramente si sono uniformati tutti all'unico vero ed ufficiale scopo di rimanere a vita all'interno dei palazzi del potere. Magari non esercitano un solo briciolo di potere politico vero, ma il solo fatto di potere frequentare quei lussuosi palazzi sempre addobbati a festa e con commessi milionari (dato i loro allucinanti stipendi) sempre pronti ad osannare qualunque "onorevole" o "senatore" gli capiti a tiro sperando di potere così avanzare di grado e sognando un giorno la meritata pensione alle Seychelles. Se poi il paese se ne va lentamente in rovina le colpe si possono sempre scaricare su qualcun'altro. Ricorda però che il qualcun'altro non è mai un politico avversario, bensì una figura mitologica e avvolta nel misterioso passato che sì forse una volta abbiamo potuto incontrare, ma che ora ci sfugge come bin laden. Se avessimo in un registratore tutto ciò che l'attuale opposizione ha detto sul governo oggi caduto le potremmo riproporre tali e quali fra poco tempo a partiti ribaltati. Sentiremo per sempre le solite paranoie dell'uno contro l'altro all'infinito, mentre si sa benissimo che protetti da quelle mura di palazzo gli avversari vanno a braccetto perché non c'è nulla di meglio di recarsi tutti insieme in quell'immenso ristorante che è il parlamento dove si magia gratis e si mangia tanto, con i brividi che scorrono dal collo al fondo della schiena per il benessere che perviene dall'essenza stessa di quello che essi stessi rappresentano. Il malaffare per portare soldi al partito (politicamente concepibile se visto in un'ottica di ricerca di pariteticità tra i gruppi contrapposti) si è completamente sostituita con il cercare affannoso del proprio tornaconto personale, della propria ricchezza, dell'ostentare opulenza anche quando la maggior parte delle persone stentano a vivere in maniera decente. Questo senz'altro è un pensiero qualunquista e populista, ma in fondo non è altro che la verità da contrapporre ad un'orda di barbari e mercenari che si è impadronita da più di un decennio della guida di un paese che ha perso definitivamente le radici del suo passato. L'Italia che ha sempre saputo dimostrare il suo valore in tutti i campi della cultura ora esporta solo brutte figure, pressapochismo, politica becera e innominabilmente povera..povera di spirito di costruzione, di volontà di crescere tutti insieme, chi più e chi meno, ma tutti. Questa classe politica che mai penserà ad andarsene a casa finalmente ma che si replicherà creando una sorta di pseudo-democrazia dinastica, perché una volta in pensione verranno sostituiti da parenti o amici, amici degli amici, portaborse stanchi di un ventennio di servilismi, ma pronti a farsi servire in modo sempre più aberrante. Grazie e vergognatevi per quello che avete creato, per il paese che avete spogliato, per le nuove generazione che non crederanno MAI più in voi, che in fondo non siete che dei falliti dalle uova d'oro.

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