venerdì 21 novembre 2008

Villari: un culo in vendita. Chi offre di più?


Cito da Curzio Maltese di Repubblica questo esaustivo articolo, che disegna bene come è ridotta la politica italiana e a quali essere spregevoli è in mano:


"NEL teatro classico del trasformismo, la Rai, va in scena l'eterno conflitto delle classi dirigenti italiane: di qua i furbi, di là gli incapaci. Al centro, un personaggio che incarna bene i vizi di entrambi, il senatore Riccardo Villari.
Figura mediocrissima, un peone d'altri tempi, ma alla quale dobbiamo una lezione esemplare sui mali della politica nazionale. Democristiano di quarta fila e piccolo barone della medicina, Villari è stato riciclato prima da Mastella e poi da Rutelli non tanto in virtù di dubbie doti politiche, quanto per la conclamata cortigianeria. Cioè la principale e a volte unica competenza richiesta per fare carriera in politica.
E' noto tuttavia, dai tempi di Hegel, che un servo gode di un vantaggio decisivo sul padrone: può sempre trovarsene un altro. Magari più ricco e potente. Villari, a giudicare da come si muove, deve averne trovato uno ricchissimo.
Eletto senatore con i voti della sinistra e presidente della Commissione Vigilanza Rai con i voti della destra, il senatore Villari ha subito annunciato urbi et orbi che non si sarebbe dimesso. Non perché fosse un traditore, un opportunista dei tanti, un cialtrone insomma. No, non si sarebbe dimesso per "rispetto nei confronti delle istituzioni". Infatti, ha chiesto d'incontrare i presidenti di Camera e Senato, dai quali ha ottenuto copertura istituzionale, in cambio di un solenne giuramento: "Mi dimetterò il giorno in cui sarà trovato un nome condiviso da maggioranza e opposizione". Poi il nome eccellente è stato trovato, quello di Sergio Zavoli.
Eppure l'eroico Villari non si dimette lo stesso. Le istituzioni, una dopo l'altra gli hanno ritirato la copertura, a cominciare da Fini, seguito da Schifani e in ultimo da Berlusconi. Gli chiedono di andarsene. Ma lui resta. Fedele all'unica istituzione che quelli come lui riconoscono tale: se stesso.
Se il mandante del pasticcio è Berlusconi, com'è ovvio sospettare, si capisce che abbia scelto uno così. Chi altri, del resto? Dall'istante in cui approda a Palazzo Chigi, Berlusconi ha la prima e l'ultima parola su tutto quanto riguarda la televisione, il suo regno privato. Decide il presidente della Rai, dopo aver esaminato i candidati nella sua residenza privata. Decide in prima persona il direttore generale, i direttori di telegiornali e perfino le presentatrici. Decide quali trasmissioni possono continuare e quali si debbono chiudere.
Con l'elezione a sorpresa di Villari, il premier ha voluto scegliere anche il presidente della Commissione di Vigilanza che spetta all'opposizione. Con fiuto infallibile, ha pescato nel mucchio il tartufo. Tartufo Villari, o dell'ipocrisia.
La trappola era ben congegnata e lanciata fra i piedi di un'opposizione già in difficoltà. L'immagine della leadership democratica esce indebolita dalle sempre più evidenti contraddizioni del partito. Perché, per esempio, l'espulsione di Villari e neppure un cartellino giallo per Nicola Latorre, che durante un talk show ha suggerito con un bigliettino la risposta giusta all'avversario politico Bocchino per mettere in difficoltà l'alleato Donadi? Un distinguo etico fra i due è arduo. Uno politico no. Villari è un cane sciolto, ereditato da Mastella, mentre Latorre è il messo di D'Alema, un intoccabile.
Comunque vada a finire, la fotografia di queste ore è desolante. L'intero sistema politico è tenuto in scacco da un trecartista mastellato, per giunta su una vicenda, il potere in Rai, che di suo dà il voltastomaco alla maggioranza degli italiani. Veltroni ne esce come un vaso di coccio fra due vincitori, il "furbo" Berlusconi e l'"onesto" Di Pietro. Per uscire dall'impasse, ci vorrebbe un gesto d'orgoglio, magari l'abbandono definitivo del tavolo di trattative Rai, con annesso balletto di nomine.
Ma forse è chiedere troppo a un ceto politico che considera la televisione il principale strumento di legittimazione, l'oggetto unico del desiderio. Disposti a tutto pur di ottenere la benedizione di un Vespa, un consigliere d'amministrazione, le briciole della torta regalata tanto tempo fa a uno solo, che ora vuol portarsi via pure il vassoio.


Auguri a tutti. Saluti

giovedì 20 novembre 2008

Kossiga Boia! E' dal 1977 che aspetto di scriverlo...


E questo sarebbe un "Presidente emerito della Repubblica Italiana"? Secondo me è solo un emerito STRONZONE. VIGLIACCO. GUERRAFONDAIO. STRAGISTA (vedi Ustica). CORROTTO. TANGENTISTA. FASCISTA. ECC.


Ecco l'intervista che questo coso ha rilasciato al Corriere della Sera il 23 ottobre 2008. Non ci sono commenti per quello che pensa questa emerita testa di cazzo......


INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei»
di ANDREA CANGINI - ROMA
PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…».
Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che…
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:
spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.
E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.
Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama…».
Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente…
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.
La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla… Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».


Solo una parola: VERGOGNATI

martedì 21 ottobre 2008

Paralipomeni dell'immotilità


Purtroppo i miei problemi di salute mi costringono già da quaranta giorni a rimanere disteso con la gamba ingessata in scarico circolatorio. La cosa mi sta dando più problemi di quanto immaginassi, non tanto per il dolore, quello lo si controlla per fortuna con i farmaci quanto l'impossibilità di potere essere libero di fare quello che si vuole. Quante volte sul lavoro si è pensato, ma mi venisse una piccola malattia così mi riposo e non penso più a questo casino? Non so voi ma io qualche volta l'ho pensato. Ma ora che mi trovo mio malgrado ad essere qui immobilizzato a letto o sul divano mi rendo conto che non è veramente una cosa gradevole. Perché il riposo forzato non è vero riposo, la schiena scricchiola dopo che sei fermo da sette ore sempre supino, devi forzatamente rimanere in casa non puoi vedere nessuno anche perché ho scoperto che il "consiglio evangelico" visitare gli infermi non è poi così seguito dalla maggior parte della popolazione. Mi sono fatto l'idea che l'infermità, le condizioni di salute precarie generano imbarazzo nel visitatore e che quando passa a trovarti lo fa solo per togliersi ili pensiero e segnandolo in agenda tra le incombenze da fare come la spesa o sturare il cesso lo si procrastina il più a lungo possibile. In effetti c'è poco da dire anche se non è piacevole essere considerato come lo sfortunato di turno da compatire e "risollevare con le solite battutine scalda ambiente (come l'anidride carbonica di un estintore) del tipo Bene adesso puoi riposarti e leggerti tutti i libri o vedere tutti i film che vuoi. Devo dire che ci ho provato ma l'essere costretto a letto non mi incentiva a farlo. E' strana dunque la natura umana che sogna ed agogna riposo e tempo libero a scapito del lavoro e quando capita preferirebbe che tutto tornasse come prima...Saluti

sabato 4 ottobre 2008

Bentornati nel Medio Evo


Nessun commento è possibile. Solo rabbia.


tratto da "La Repubblica"


CITTA' DEL VATICANO - I metodi contraccettivi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio. Benedetto XVI, in un messaggio inviato ad un congresso sui 40 anni dell' Humanae Vitae (l'enciclica con cui Paolo VI proibì a pillola), in corso a Roma, torna con forza sul tema della vita. Ma è costretto ad ammettere che, sul tema della contraccezione, molti fedeli "trovano difficoltà" a comprendere gli insegnamenti della Chiesa cattolica. Benedetto XVI pronuncia parole che riaffermano la supremazia dell'amore coniugale su qualsiasi altra forma d'amore. E l'amore coniugale, continua il Papa, non ha senso se non genera figli. "Escludere questa dimensione comunicativa mediante un'azione che miri ad impedire la procreazione significa negare la verità intima dell'amore sponsale, con cui si comunica il dono divino" continua il Papa. Certo, ammette Benedetto XVI, "nel cammino della coppia possono verificarsi delle circostanze gravi che rendono prudente distanziare le nascite dei figli o addirittura sospenderle". Niente interventi esterni, però. Casomai solo "la conoscenza dei ritmi naturali della fertilità della donna" che diventa importante "per la vita dei coniugi". "I metodi di osservazione, che permettono alla coppia di determinare i periodi di fertilità - conclude il Papa - consentono di amministrare quanto il Creatore ha sapientemente iscritto nella natura umana, senza turbare l'integro significato della donazione sessuale".
(3 ottobre 2008)

lunedì 29 settembre 2008

Bioritmo regolare?


Ci sono quelle giornate in cui ti va tutto bene anche se non lo meriti, o non fai nulla perché accada. Accade e basta e per questo motivo ti senti ancora più forte. Al sottoscritto purtroppo capita veramente di rado, anzi non mi ricordo l'ultima volta che è accaduto, ma a quanto pare al ns. comandante in capo di giornate così ne stanno capitando una dietro l'altra.

Qualche giorno fa sembrava che l'alitalia fosse destinata al sicuro fallimento, anche perché i sindacati avevano giustamente risposto picche al ricatto dei pseudo-imprenditori-alpinisti e quindi lo pseudo-commissario dal cognome comico aveva presentato in tribunale l'istanza di fallimento. Tutto finito? NO siamo in italia, dove se un ministro dice che ormai non c'è più spazio a trattative, in realtà significa che c'è ancora tutto da fare... Bisogna leggere tra le righe (storte) dei ns. cosiddetti politici.

Tornando al comandante, mentre se ne stava bellamente in una beauty farm da super vip attorniato da tutti i suoi amici, dovendo testare le nuove veline, gli è successo tutto in un colpo: ovvero 1) i sindacati hanno calato le braghe, 2) gli amici alpinisti sfregandosi le mani gli hanno staccato un assegnino (o promesso qualcos'altro. Il 35% del bottino va bene?), 3) ha contemporaneamente sbugiardato la cosiddetta opposizione, 4) sparato su veltroni, 5) sparato sulla magistratura, 6) sparato in Afghanistan mandando 4 bombardieri (ah già no! Mi sbaglio, servono solo per perlustrare il territorio...dei bombardieri??) 7) liberato manu militari con il coltello in bocca gli ostaggi presi in Egitto e UDITE UDITE 8)VINTO IL DERBY ecchèvoletedipiù???

Eccezionale! Abbiamo un supereroe per premier... Ma come fa? Forse bombe di gerovital all'uranio arricchito, visto che oggi compie 72 anni?

Constatato che non sta mai fermo allora gli proporrei iniziare ad occuparsi anche un pochino dei veri problemi degli italiani, magari quando ha tempo da mezzanotte all'una, cinque minutini per la gente normale potrebbe anche trovarla....o mi sbaglio?

giovedì 25 settembre 2008

Piccolezze: pigiare il tasto...Prego!


Tutti i giorni la televisione dello stato bananoso di Arcore ci trasmette per mezzo delle sue sei reti nazionali notizie di come va il mondo. Tutta la popolazione della nazione bananosa passa da stati di gioia e spensieratezza a stati di terrore e paura a seconda che l'umore di questo o quel giornalista prezzolato sia positivo o meno. Quindi se il signore giornalista ha mangiato pesante la notte prima, vedremo servizi su violenze efferate praticate per tutta la penisola, mentre se ha fatto il suo pisolino pomeridiano si scopriranno telegiornali pieni di gossip, culi e tette all'amatriciana. La vera condizione di salute del nostro povero paese non ci è dato di saperlo.
Oggi che anche l'ultimo sindacato ha ceduto al ricatto della cricca governativa che si sta strofinando le mani unte dei soldini che la "pseudo-cordata" del CAI (che umorismo chiamarla come il Club Alpino Italiano) elargiranno ai principali convenuti, consci del più grande affare della loro vita. Secondo Voi qual è il soggetto che scegliereste di rappresentare tra i sottoelencati:

1) SOGGETTO A
Contribuente che paga tutte le tasse sul reddito e come premio lo Stato gli elargisce parte di una montagna di debiti di una compagnia aerea, che per lui avrebbe potuto anche fallire quarant'anni prima, perché le rarissime volte che ha necessità di volare, utilizza compagnie aeree più affidabili come Lufthansa o Air France.

2) SOGGETTO B
Pseudo-Imprenditore d'assalto che a differenza dei "furbetti del quartierino", da sempre utilizza soldi di altri per acquistare a prezzo di saldo società pubbliche (grazie a politici compiacenti e che si accontentano relativamente di poco) da rivendere sul mercato. A tale soggetto non pare vero che tali società gli siano consegnate già ripulite da quarant'anni di debiti, che verranno, come sempre, scaricati sui soliti coglioni. Quando appare in televisione il soggetto fa la faccia compita mentre i lavoratori non si piegano ai suoi ricatti umilianti, tanto che viene da tutti i giornalisti esaltato come il salvatore della patria, colonna del nostro tricolore e demiurgo del nuovo miracolo italiano.

3) SOGGETTO C
Pseudo-Politico di terza categoria, nato dal terremoto della Prima repubblica e che a malapena conosce la differenza tra democrazia e televendita. E' assurto agli altari della pubblica opinione grazie a trasmissioni televisive che di tutto si occupavano tranne che di politica, a cui il soggetto stesso è poco avvezzo. Non si ricorda mai come si chiama quel libercolo costituito da 139 articoli e varie disposizioni transitorie finali, però sa che è un classico, perché è nelle librerie da almeno sessant'anni: non l'ha mai letto, però è pronto ad obbedire al grande capo se vuole modificarlo o stralciarne articoli che non vanno d'accordo con i suoi interessi personali. Non capisce nulla di economia, però ha sentito dire in televisione una volta che sinistra è cattiva e destra è buona.

4) SOGGETTO D
Pseudo-lavoratore di una società pubblica che ha sempre mantenuto fede al proprio credo di fancazzista, cercando di fare il meno possibile e di imboscarsi ogni giorno. Adesso purtroppo ha capito che il gioco è finito, ma non perché ci si è resi conto che mantenere migliaia e migliaia di fancazzisti per decenni è un spreco indegno per una nazione civilizzata, bensì perché è ora di svendere il tutto a soggetti che in fondo in fondo la pensano come lui. Sfruttare al massimo i soldi pubblici per interessi personali.
Ci stiamo assuefando alla conduzione di questa nazione come della bottega del pizzicagnolo. Il titolare che cerca di fregare il prossimo sulla tara, il garzone che ogni tanto si frega qualcosa e scompare dal lavoro per fumarsi un cannone, il cliente che pensa che in fondo è l'unico negozio che ha vicino casa e gli scoccia cambiare. Una metafora che descrive come il popolo "elettore" italiano continuerà a meritarsi questi soggetti alla guida del paese. Sconsolati Saluti.
Ancio

venerdì 19 settembre 2008

Caditalia


Non ce la faccio... Mi ero riproposto di non scrivere nulla di questa enorme truffa all'italiana, che la politica sta facendo alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti al patrimonio nazionale. Si' perché in ogni caso l'Alitalia è e rimane un patrimonio nostro, in quanto l'azionista di maggioranza mi pare resti sempre lo Stato, che la porterà al fallimento. Devo dedurre, da quanto sentito e letto, che tutti ma proprio tutti hanno la memoria cortissima. Oggi il capocirco, che non si sa capacitare di come non sia riuscito nel regalare un bel gruzzoletto ai suoi amici (e a sè stesso, perchè la "beneficenza va bene, ma non sono mica un pirla"...) dà la colpa ai piloti e alla CGIL per il fallimento, ma credo che, se si guarda in qualsiasi manuale di economia, anche il più elementare, la definizione di fallimento economico, non credo che si troverà la parola sindacato, accettazione di contratto, bensì bancarotta, perdite, bilanci truccati, cattiva gestione, ecc. Allora la colpa del fallimento di Alitalia non è da attribuirsi ai dipendenti, bensì ai vari manager (per lo più messi lì dai politici) che hanno spolpato l'azienda per poi ritirarsi premiati da buonuscite al platino come ricompensa di un comportamento da autentici inetti dell'economia. Vorrei che almeno un giornalista al soldo di nessuno mettesse nero su bianco i nomi di questi responsabili (anzi irresponsabili), che si sono succeduti in tutti questi decenni e lo stesso chiedo venga fatto per le ferrovie e per tutte le aziende presudo-privatizzate in cui compare ancora lo stato come azionista.
E' molto facile sparare sulla folla dei futuri disoccupati, insistendo che il sindacato è il moloc del nostro tempo. Allora vorrei sapere cosa succederebbe a tutti i dipendenti (salariati e stipendiati) se non esistesse proprio il sindacato, da sempre considerato dal ns. comandante in capo come il padre di tutti i mali (alla stregua dell'aberrante comunismo). Tutto questo mentre la politica liberista e capitalista dei governi occidentali di questi ultimi anni ha messo con il culo per terra milioni di risparmiatori e sul lastrico centinaia di migliaia di famiglie, che in pochi giorni hanno visto i propri componenti licenziati in tronco e senza alcun ammortizzatore sociale.
Io non ho mai sposato e mai sposerò nella mia vita l'ideologia comunista, ma sono convinto che la totale mancanza di ideologia dei piccoli uomini e donne che sono al potere oggi in Italia (se non quella di pensare al proprio tornaconto e all'interesse economico dei propri amici) non ci condurrà altro che alla rovina. Altro che fallimento di una compagnia aerea, continuando di questo passo è l'intero paese che rischia il default.

mercoledì 10 settembre 2008

Braccia rubate all'agricoltura? No al Circo!


Sto per scoppiare. Ogni giorno, nonostante i TG di regime ci sottopongano moderatamente le cazzate che sta facendo questo circo governativo, si stenta a comprendere dove potrà arrivare ancora. Prima la stronzata dei rifiuti a Napoli cancellati, poi l'affannosa ricerca di affossamento dell'accordo Air France per potersi spartire un bel po' di denaro alla faccia di chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese (Scusate ma questo non è ladrocinio, bensì alta finanza.. che ne capite voi villici??) E ancora l'assoluta e granitica certezza della ministra dell'istruzione che, nonostante sia ancora in periodo di svezzamento politico, ce la mena al pari da vecchia cariatide ammuffita del provveditorato che occorre tornare al passato con il maestro unico, il grembiulino, il fiocco e un bel VAFFANCULO no? Evidentemente non ricorda il periodo straziante delle elementari con un unico maestro o nel mio caso maestra, la quale perseguendo ideologie filo naziste suddivideva la classe a seconda del censo e dava una diversa istruzione ai figli degli operai piuttosto a quelli dei ricchi borghesi sostenendo che tanto i primi non avevano bisogno di imparare a risolvere problemi complicati, mentre i secondi dovendo affrontare le dure giornate ginnasiali dovevano essere pronti fin dalle elementari..(PS: non sto scherzando. è la pura verità)

Dunque se il figlioletto che inizia col suo bel grembiulino e zainetto nuovo le scuole è sfigato si becca il/la maestro/a che per cinque anni se ne sbatte altamente dell'istruzione e tira a campare e quindi non si lascia altra scelta a chi se lo può permettere di andare nella eccellente scuola privata dove i precari faranno a spinta per entrare e dove l'istruzione parrà solo meglio perché apparirà all'ultima moda.

A completare il circo poi c'è il "vero" nano circense brunetta che ha iniziato a mo' di Brancaleone una sua crociata molto divertente contro i cosiddetti fannulloni pubblici...che idea innovativa, che certezza di vincere tutto tronfio nel suo metro e venti con tacco (senz'altro è stato chiamato dal capocirco solo perché è molto più basso di lui e pertanto se se lo mette al fianco fa un figurone credendosi polifemo biocchiuto). Abbiamo un ministro della difesa che se potesse obbligherebbe di nuovo alla camicia nera i nostri soldati (non è detto che non ci arriveremo lasciamolo ancora un po' lì!!!) nonché a farli marciare con vessilli aquileggianti e al passo d'oca. Tralascio ogni commento sul ministro dell'economia per rispetto a tutti i caduti delle borse internazionali. Ma non posso accennare brevemente al fatto che la maggiore spesa pubblica da sempre nel nostro paese è legata alla sanità e questo pseudo governo l'ha talmente in considerazione che non le ha dato nemmeno un ministero!!!!! Incredibile!! Gli stranieri si stanno ancora tenendo la pancia dalle risate...... Lo ripeto NON abbiamo un ministero della Sanità Pubblica..Da brividi....

Divertente il ministro Dandy degli esteri che allarmato da una grave crisi in Georgia anziché andare a negoziare sul posto o per lo meno alla Farnesina se ne sta alle Maldive adducendo che tanto c'è il telefono ... ah che bella invenzione. E' giusto pagare questi liberal-fancazzisti milioni di euro all'anno? Mentre ci sono migliaia di famiglie che se la passano male. Che dite è troppo qualunquista? OK allora chi se ne frega delle migliaia di famiglie, quando IO me la passo male e questo deve bastare!!!!!!!!!!!!!
Scocciati saluti da Ancio

martedì 18 marzo 2008

Non c'è gioia in una sconfitta? Non sempre


Beh devo dire che martedì sera è arrivato ed è passato. Tutti quanti mi suggeriscono che avere tifato (parola grossa) una squadra straniera non è patriottico. Ma in fondo cosa lo è?

Se ragiono in modo assolutamente razionale posso affermare senza tema di smentite che la più italiana in campo era senz'altro il Liverpool in quanto schierava nella sua squadra un brasiliano che ha il nome più italiano tra quelli dell'inter (tal pezzini). In ogni caso non può essere scontato affatto che solo perché una squadra di stranieri milita nel tuo campionato devi per forza tifarla in campo internazionale. Questo vorrebbe rinnegare decenni di campanilismi e di tifoserie contrapposte che sono distanti anni luce dalla violenza ma che comunque si riempiono di scherzi e sfotto senza necessariamente finire tutti quanti nel volemmosebene generale.

Io comunque rimango della mia opinione che è possibile tifare "contro" una squadra e chiaramente in modo intelligente, senza arrivare all'estremismo che come in tutti i casi è sempre sbagliato.

Questo mi sentivo di dire e questo ho detto. Saluti

domenica 9 marzo 2008

You'll never walk alone



When you walk through a storm,Hold your head up high,And don't be afraid of the dark.At the end of a storm,There's a golden sky,And the sweet silver song of a lark.Walk on through the wind,Walk on through the rain,Though your dreams be tossed and blown...Walk on, walk on, with hope in your heart,And you'll never walk alone...Walk on, walk on, with hope in your heart,And you'll never walk alone...You'll never walk alone.


Ci vediamo Martedì sera......................

venerdì 7 marzo 2008

Il ruggito dell'obeso


Molti di voi si staranno chiedendo perché con questo titolo voglio scagliarmi contro quelle persone che sono in sovrappeso. Niente di più sbagliato: anche perché il sottoscritto almeno una quindicina di chili di grasso se la sta portando a mo' di croce da una decina di anni.

Io non me la prendo con un gruppo di persone, ma solamente con una persona. Non ne dirò il nome e cognome, ma credo che alla fine del mio pensiero si capisca a chi possa riferirmi.

Uno spirito libero che riesce a passare da ideologie veteromarxiste al soldo del cavaliere che gli apre la porta della notorietà con una pseudo trasmissione di informazione prima e con uno pseudo giornale poi, passando addirittura per una carica ministeriale... Di un ministero per fortuna senza portafoglio inventato per l'occasione. Il vetero marxista riesce con un colpo di reni, nonostante la sua pachidermica mole a passare per un ciellino estremista, minacciando e strombazzando ideologie antiabortiste che solo i medici obiettori di vent'anni fa riuscivano ad avere la stessa irruenza (salvo che poi non obiettare più di fronte ad un lauto assegno nelle loro cliniche private). Credo che sia lo stesso per lui, chi lo paga ha ragione e se non trova un giusto indennizzo economico ci si va a cercare uno schieramento che è capace o disposto a finanziare la propria onirica campagna (un vero venture capitalist). Le tesi sostenute nelle diverse epoche sono in tale contraddizione l'una con l'altra che farebbe impallidire mastella e il suo trasformismo depretiano.

Ma quando si auto candida a paladino della vita non ricorda che solo due anni fa sosteneva che la legge sul divieto di fumare sul luogo di lavoro o nei pubblici locali minava la sua libertà e si sarebbe battuto fino alla morte (quella dei suoi collaboratori-schiavi di fumo passivo) pur di controbattere colpo su colpo all'iniqua legge. Ad aiutarlo nella campagna della morte da fumo passivo un altro soggetto degno del premio accattonaggio qualifiche di direttore di giornale, quel tal feltri che non riuscendo ad accontentare come si deve il padrone fonda un suo giornale (lautamente contribuito di fondi pubblici) per aiutare nel quotidiano lecchinaggio al solo scopo di potere rientrare a corte almeno come fido cane da caccia e per fare questo si inventa titoli a nove colonne che in realtà contengono cazzate così enormi che cercano di autocancellarsi da sole.

Tornando all'obeso figuro spero tanto che la sua nuova idea di candidarsi alle prossime elezioni sia solo un fuoco fatuo derivante da un ennesima abbuffata a colazione-pranzo-cena-spaghettata di mezzanotte-quella delle tre,quattro, cinque e poi sigarone cubano.

Annoiati saluti

Ancio

sabato 23 febbraio 2008

Lascia o Raddoppia


E' incredibile ma con l'inizio della campagna elettorale la già di ben poca cosa che è l'editoria italiana nelle sue più importanti firme giornalistiche scade in maniera esponenziale se non parabolica.

Senza citare la fonte del prestigioso quotidiano da cui traggo queste chicche di fonti del sapere inserisco alcuni titoli di prima pagina di oggi:









E questa è solo la prima pagina, figurarsi tutto il resto. A chi vuole cimentarsi nell'ardua tenzone di indovinare da quale quotidiano proviene questa fonte del sapere e della conoscenza, può farlo lasciando un commento oppure verificare la risposta cliccando su ogni singolo titolo.

Saluti e alla prossima. Ancio

martedì 29 gennaio 2008

Divino patrimonio immobiliare


Per gli antichi Egizi il faraone rappresentava Dio in terra e credo che ai giorni nostri le cose non siano molto cambiate.
E' sempre un rischio parlare di religione, in un mondo in cui da secoli per sconosciuti motivi di credo ci si ammazza bellamente. Probabilmente le motivazioni diciamo ideologiche sono sempre state sbandierate all'esterno come unica motivazione, anche se credo che il vero succo delle ostilità risieda in qualcosa di molto più terreno (e fabbricato). Se consideriamo per esempio l'immenso patrimonio immobiliare della chiesa in Italia possiamo renderci conto che una politica del tutto laica potrebbe danneggiare e MOLTO l'istituzione Chiesa Romana Apostolica. Sfido chiunque a trovare un solo comune in Italia che sia privo (locali di culto a parte ...chiese e battisteri per intenderci) di immobili non di culto intestati ad effimere istituzioni religiose. La creatività dei nomi di queste "scatole cinesi" che sono proprietarie di innumerevoli terreni e fabbricati è quanto meno ammirevole e voglio citare le più interessanti:

CONGREGAZIONE DELLE SUORE DOMENICANE INSEGNANTI ED INFERMIERE DI S CATERINA DA SIENA
CONGREGAZIONE SUORE FRANCESCANE MISSIONARIE DI CRISTO
ISTITUTO DELLE SUORE DEL SACRO CUORE DI RAGUSA
ISTITUTO DELLE SUORE ADORATRICI DEL SANTISSIMO SACRAMENTO CON SEDE IN RIVOLTA D`ADDA
CONGREGAZIONE DELLE SUORE MINIME DELL ADDOLORATA CON SEDE IN BOLOGNA
SUORE DI GESU` BUON PASTORE - DETTE PASTORELLE -
ISTITUTO SUORE CLARISSE DEL SS.MO SACRAMENTO CON SEDE IN ROMA
ISTITUTO DELLA SUORE FRANCESCANE DELL IMMACOLATA CONCEZIONE
CONGREGAZIONE SUORE MINIME DELLA ADDOLORATA
CASA DELLE SUORE DOMENICANE DELLA BEATA IMELDA
CONGREGAZIONE DELLE SUORE MISSIONARIE DEL VERBO INCARNATO
ISTITUTO DELLE SUORE ANCELLE MISSIONARIE DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
ISTITUTO DIOCESANO PER IL SOSTENTAMENTO DEL CLERO
ENTE DIOCESANO PER LA SALVEZZA E L`EDUCAZIONE DELLA GIOVENTÙ
CONGREGAZIONE SUORE MISSIONARIE FRANCESCANE DELLA FANCIULLEZZA
CASA DI PROCURA DELLA CONGREGAZIONE DELLE SUORE OBLATE DEL SANTISSIMO REDENTORE
ISTITUTO DELLE SUORE PIE OPERAIE DELL`IMMACOLATA CONCEZIONE
CONGREGAZIONE SUORE ANCELLE AMORE MISERICORDIOSO
CONGREGAZIONE DELLE SUORE TERZIARIE FRANCESCANE IMMACOLATINE DI PIETRADEFUSI
ISTITUTO SUORE DI CARITA` DI NOSTRA SIGNORA DEL BUONO E PERPETUO SOCCORSO
ISTITUTO DELLE SUORE BETLEMITE FIGLIE DEL SACRO CUORE DI GESU`
PICCOLA OPERA DELLA REDENZIONE FANCIULLI ABBANDONATI ED ORFANI DI MARIA S.S
PROCURA GENERALE DELL ISTITUTO DELLE RELIGIOSE CARMELITANE DELLA CARITA'
CURIA GENERALIZIA DEI FIGLI DELL IMMACOLATO CUORE DELLA BEATA VERGINE MARIA CLARETIANI
PROVINCIA ITALIANA SACRA FAMIGLIA DELLA CONGREGAZIONE PICCOLE SUORE DELLA DIVINA PROVVIDENZA

Il resto alla prossima puntata...

Comunque se cerchi casa o un terreno da coltivare non puoi sbagliare, entra nella prima chiesa e chiedi.....

Preparatevi perchè questo è quello che ci aspetterà nei prossimi cinque anni


Posto un articolo de "Il Giornale" curato da Mario Giordano che da pochi giorni comincia a dare un nuovo taglio al suo quotidiano. Così come le reti del padrone hanno smesso di farci capire come l'italia vada male, anche la carta stampata deve dirci che in fondo è solo un'impressione passeggera e che tra poco con la ridiscesa in campo del nostro duce da arcore tutto andrà bene: non più violenze, non più difficoltà alla fine del mese, non più guerre sanguinarie nel terzo mondo causate dalla voracità di multinazionali da scomunicare a vita (e il vaticano che fa?) niente più rifiuti e discariche in campania (certo se non se ne parla in TV allora nulla esiste e direi che ci verrà riproposto la stessa tiritera del quinquennio centrodestrino). Allora visto che siete sgombri da preoccupazioni e che tutto va per il verso giusto godetevi questa chicca di articolo, perchè è ora di abituarvi...


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Un party con trecento baby-vip per i diciotto anni di Valentina
di Redazione - lunedì 28 gennaio 2008, 07:00 Non poteva desiderare debutto in società meglio riuscito Valentina Toscano, figlia del noto immobiliarista capitolino Antonello Toscano, titolare dell’omonimo gruppo. Per festeggiare in grande stile i suoi diciotto anni, compiuti il 15 gennaio scorso, sabato sera Valentina ha chiamato a raccolta i rampolli delle principali famiglie dell’imprenditoria e della politica nazionale, invitandoli a un party blindato ed esclusivo: Cordero di Montezemolo, Barilla, Falk, Naldi e Tajani erano solo alcuni dei cognomi in evidenza tra le numerose pagine della lista degli invitati.
Da impeccabile padrona di casa, la festeggiata ha voluto curare personalmente ogni singolo dettaglio dell’evento, a cominciare dalla particolare location scelta, «IV», una enorme e lussuosissima barca ormeggiata sulle sponde del Tevere all’ombra di Ponte Sisto. «Appena ci sono salita mi ha subito affascinata - ci spiega - e poi nessuno dei miei amici aveva pensato a un posto del genere». La risposta è stata corale: incuriositi e piacevolmente sorpresi i ragazzi, quasi tutti tra i sedici e i vent'anni, sono accorsi in massa (nel momento clou erano circa 300). Per raggiungere l’imbarcazione hanno dovuto percorrere una rampa di scale rischiarata da una serie infinita di fiaccole, che hanno donato un piacevole tocco di dolce vita alla gelida notte romana. All’ingresso, con un sorriso luminoso, Valentina ha riservato un’accoglienza puntuale e perfetta a ciascuno dei suoi ospiti, sfoggiando un meraviglioso vestito lungo di colore azzurro-argento, «comprato - ci racconta - con mia madre in via Sistina». Prima che iniziasse il party vero e proprio c’era stata anche una cena per quaranta fortunati, parenti e compagni di classe, oltre naturalmente alla famiglia al gran completo composta da papà Antonello, un vero gentleman, un’emozionata mamma Letizia e il fratello minore Niccolò. Variegate e stuzzicanti le portate, tra cui spiccavano le polpettine di baccalà su guazzetto piccante e cavolo rosso fritto o la scottata di tonno rosso con filangé di verdure e salsa del frutto della passione. Poi, insieme con le inseparabili amiche Federica, Allegra, Camilla, Sabina e Chiara, è arrivato il momento di salire tutti al piano di sopra per scatenarsi con la musica. Valentina è stata la prima a rompere il ghiaccio e in molti l’hanno imitata dopo aver sorseggiato un drink all’open bar o assaggiato una delle infinite varianti del «finger food» di dolci. Poco prima dell’una è stato il turno dell’atteso momento della torta, anzi delle torte, un «uno» e un «otto» di millefoglie maestosi. Dopo le foto di rito sono partiti i lenti, uno dei quali, il più suggestivo, la festeggiata ha voluto concederlo a papà Antonello sulle note avvolgenti di «Reality» di Richard Sanderson. Un momento speciale, suggellato dagli applausi. Poi la musica è tornata veloce, la temperatura ha preso a salire e si è ballato per tutta la notte. Ma i regali? Valentina ci ha svelato solo quelli dei suoi genitori, i più graditi: «Una macchina, una borsa, un orologio di Bulgari e questa meravigliosa festa».

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Ancora un grazie a questo quotidiano in cui il vero giornalismo si riconosce ogni giorno...

venerdì 25 gennaio 2008

Non ne capisco di politica




Cade il governo...si rialza...cade di nuovo. Effettivamente non riesco più a pensare che questo modo di fare politica non sia altro che il solito tirare a campare alla napoletana (senza offesa per il popolo partenopeo). In tutti questi anni di centro, centro sinistra, centro destra, centro centro, veramente si sono uniformati tutti all'unico vero ed ufficiale scopo di rimanere a vita all'interno dei palazzi del potere. Magari non esercitano un solo briciolo di potere politico vero, ma il solo fatto di potere frequentare quei lussuosi palazzi sempre addobbati a festa e con commessi milionari (dato i loro allucinanti stipendi) sempre pronti ad osannare qualunque "onorevole" o "senatore" gli capiti a tiro sperando di potere così avanzare di grado e sognando un giorno la meritata pensione alle Seychelles. Se poi il paese se ne va lentamente in rovina le colpe si possono sempre scaricare su qualcun'altro. Ricorda però che il qualcun'altro non è mai un politico avversario, bensì una figura mitologica e avvolta nel misterioso passato che sì forse una volta abbiamo potuto incontrare, ma che ora ci sfugge come bin laden. Se avessimo in un registratore tutto ciò che l'attuale opposizione ha detto sul governo oggi caduto le potremmo riproporre tali e quali fra poco tempo a partiti ribaltati. Sentiremo per sempre le solite paranoie dell'uno contro l'altro all'infinito, mentre si sa benissimo che protetti da quelle mura di palazzo gli avversari vanno a braccetto perché non c'è nulla di meglio di recarsi tutti insieme in quell'immenso ristorante che è il parlamento dove si magia gratis e si mangia tanto, con i brividi che scorrono dal collo al fondo della schiena per il benessere che perviene dall'essenza stessa di quello che essi stessi rappresentano. Il malaffare per portare soldi al partito (politicamente concepibile se visto in un'ottica di ricerca di pariteticità tra i gruppi contrapposti) si è completamente sostituita con il cercare affannoso del proprio tornaconto personale, della propria ricchezza, dell'ostentare opulenza anche quando la maggior parte delle persone stentano a vivere in maniera decente. Questo senz'altro è un pensiero qualunquista e populista, ma in fondo non è altro che la verità da contrapporre ad un'orda di barbari e mercenari che si è impadronita da più di un decennio della guida di un paese che ha perso definitivamente le radici del suo passato. L'Italia che ha sempre saputo dimostrare il suo valore in tutti i campi della cultura ora esporta solo brutte figure, pressapochismo, politica becera e innominabilmente povera..povera di spirito di costruzione, di volontà di crescere tutti insieme, chi più e chi meno, ma tutti. Questa classe politica che mai penserà ad andarsene a casa finalmente ma che si replicherà creando una sorta di pseudo-democrazia dinastica, perché una volta in pensione verranno sostituiti da parenti o amici, amici degli amici, portaborse stanchi di un ventennio di servilismi, ma pronti a farsi servire in modo sempre più aberrante. Grazie e vergognatevi per quello che avete creato, per il paese che avete spogliato, per le nuove generazione che non crederanno MAI più in voi, che in fondo non siete che dei falliti dalle uova d'oro.

sabato 12 gennaio 2008

Chi ti credevi di essere?


Sicuramente la peggiore qualità che si possa attribuire alla persona che vi sta parlando è quella di farvi rimanere dubbiosi su ciò che vi sta dicendo. Non alludo alla effettiva veridicità delle parole usate quanto della sottile differenza nelle modalità di esprimersi. E ci si chiede mentre lo guardiamo: ma sta veramente pensando ciò che dice o lo fa apposta a mandarci su tutte le furie. Ed allora non rimane che ragionare in un modico lasso di tempo se mandarlo a c..... oppure annuire e passare avanti, senza prendersela più di tanto, giudicandolo per ciò che è e non per ciò che rappresenta. Nonostante nella vita quotidiana ci troviamo anche senza volerlo veramente a dovere rispettare delle gerarchie; il vigile che ti ferma per fare passare un branco di pensionati che si attardano ad attraversare la strada proprio davanti a te il giorno che essendoti svegliato in ritardo stai facendo maledettamente tardi al lavoro, mentre il tuo capo sta aspettando il report che dovevi consegnargli la sera prima o almeno avevi promesso di farlo per poi addormentarti davanti al computer per svegliarti con un sapore amaro in bocca alle cinque del mattino.

Leadership e tutte le stronzate che si leggono nei libri di management...